Alice - Ospite Comunità Educativa

Alice - Ospite Comunità Educativa

Mi chiamo Alice, ho 15 anni e sono in Comunità Educativa da quasi due anni.

Mio padre era tossicodipendente e lo è stato fino all'ultimo, fino a che non ha perso la vita per quello che in famiglia chiamano "infarto". Avendo allora solo 7 anni ci credevo, poi ho iniziato a crescere e di conseguenza a capire che mio padre in realtà è morto di droga. A 11 anni ho iniziato a fumare per fare dispetto a mia madre: ero arrabbiata con lei perché sempre fuori di testa con un bicchiere di vino in mano, cosa che ormai era normale, ma mi ero stufata di vederla così. 

Una sigaretta tirava l'altra e così è iniziato tutto. Dovevo prendermi cura della mia sorellina, ma evidentemente era troppo presto per avere queste responsabilità. Perciò ho fatto alcune scelte sbagliate: ho smesso di andare a scuola, ho iniziato a frequentare gente sbagliata e ho iniziato a fare uso di canne. Il tempo passava e io entravo sempre di più nell'abisso e l'unica cosa che mi teneva un pò era proprio la mia sorellina, dovevo farcela per lei. Cercavo di prendermene cura come potevo, dato che durante il giorno mia madre si faceva vedere poche ore e a volte per niente. 

La scuola mi ha salvato, segnalandomi agli assistenti sociali che, avendo capito che la situazione a casa era pericolosa, hanno deciso di mandarmi in Comunità. 

All'inizio non capivo cosa ci facevo in quel posto così strano e nuovo per me, ma ho pensato "ma sì dai, ci provo". Dalla Comunità mi sono allontanata due volte e per due volte la Polizia mi ha riaccompagnato. Il tempo passava e la Comunità era un pò come una casa, qui c'era chi tifava per me e io avevo deluso tutti per la seconda volta. E come se finalmente mi fossi svegliata, ho iniziato a salire i gradini di quella che mi sembrava una scala senza fine.

Mia madre ha iniziato un percorso in Comunità Terapeutica nella quale è rimasta solo per tre mesi. A febbraio ha deciso di tornare a casa perché il percorso era troppo difficile per lei (così ha detto). Questa sua rinuncia mi ha delusa molto però mi ha anche fatto capire che dovevo contare solo su me stessa. Dopo un periodo di stop, in cui non volevo sapere più niente e quindi stavo tutto il giorno in camera e mi rifiutavo di andare a scuola, finalmente mi sono ripresa, anche grazie al sostegno degli Operatori. 

Oggi tengo alla mia vita, grazie alla Comunità ho imparato a stare lontana dalle situazioni ambigue, ho imparato ad accettare i no e a instaurare relazioni sane e costruttive con gli altri. 

Mi sento orgogliosa dei cambiamenti che ho fatto e ho un futuro in cui sperare.